Dall'insegnamento ricevuto e dalla sua esperienza come concertista, Jean Fassina ha sviluppato principi di gioco e comportamento al pianoforte, che ha avuto un gran numero di pianisti, dall'Istituto Chopin di Varsavia a la Juilliard School di New York, attraverso l'Ecole Normale de Musique de Paris e le università di Tokyo e Osaka ... Ha voluto oggi dare a questi principi la forma di un libro, in modo che il suo approccio a il piano è condiviso da un numero maggiore di musicisti. In opposizione alle pratiche di insegnamento diffuse basate sulla coercizione, mira a creare musicisti liberi, ad educare il loro orecchio in modo che li guidi nell'espressione, al fine di dare agli interpreti i mezzi tecnici per tradurre il loro immaginario. Pur sottolineando che alcune nozioni sono spesso espresse in modo astratto dagli insegnanti, stabilisce principi tecnici che consentono di mettere in pratica queste nozioni: quale azione deve essere intrapresa per ottenere un tale suono e, quindi, un effetto musicale? Come, con un'economia di mezzi fisici e la massima flessibilità, per sfruttare al meglio lo strumento? Basato su una conoscenza approfondita della morfologia, il suo metodo inizia con l'elementare (come sedersi al piano?) Per guidare i pianisti ad interpretare le opere con la massima precisione stilistica.
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